NEWS
CONVOCAZIONE INCONTRO RESTAURATORI 16 FEBBRAIO 2013 CERTOSA DI FIRENZE

Care amiche e cari amici,

nel giugno scorso una mia allieva, Maria Cristina Babolin, ha discusso presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia una tesi di laurea magistrale in Storia e gestione del patrimonio archivistico e bibliografico; in essa, tra l’altro, sono stati presi in esame i capitoli del bilancio di previsione del competente Ministero – dapprima della pubblica istruzione, poi dei beni culturali – per quanto riguarda la conservazione e il restauro negli archivi e nelle biblioteche. Il periodo esaminato copre quasi mezzo secolo e va dal 1965 (l’anno precedente l’alluvione fiorentina) al 2011.

La drammaticità del quadro che emerge da tale analisi lascia sconcertati, né sarebbe corretto attribuire la responsabilità del crollo verticale dei finanziamenti pubblici alla crisi economica che viviamo. Tra 2002 e 2004 il capitolo delle Spese per restauro e legatura di materiale bibliografico raro e di pregio passa da 2.200.000 a 700.000 euro con una riduzione di circa il 70%. Niente comunque a che vedere con il 2011 allorché il medesimo capitolo viene finanziato con euro 164.875 e l’aliquota di riduzione giunge al 92%. Se ne dedurrebbe che, in dieci anni, un miracolo ha sanato il patrimonio bibliografico italiano eliminando, in buona sostanza, la necessità di interventi di restauro.

Più complessa la situazione degli archivi poiché non esiste un capitolo di spesa da utilizzare come specifico indicatore, anche se l’andamento generale è perfettamente confrontabile.

Tutto ciò è avvenuto nel disinteresse generale. Mentre l’assenza di provvidenze nel campo della conservazione dei beni archeologici, storico-artistici e architettonici ha sollevato le proteste di eminenti personalità del mondo della cultura, nulla si è detto, e ancor meno si è fatto, per libri e documenti.

Qualche giorno prima di Natale, il Parlamento ha approvato la legge che modifica radicalmente l’art.182 del Codice dei beni culturali. Essa consentirà a molti giovani – i quali nel frattempo ne abbiano maturato i requisiti – di avere accesso alla professione di restauratore. Se da un lato ciò costituisce un indubbio fattore positivo per un ambito che fa del rinnovamento il motore principale della propria crescita, dall’altro l’assenza di una concreta offerta di lavoro da parte della Pubblica Amministrazione, stante l’inconsistenza del mercato privato, rischia di frustrare sul nascere le aspirazioni di coloro che si apprestano a entrare, finalmente a pieno titolo, nel mercato del lavoro nel nostro settore.

Ai problemi accennati sopra, oggettivamente drammatici, è indispensabile dare soluzione a breve termine, pena altrimenti la progressiva scomparsa di una professione che per secoli ha dato lustro al nostro Paese. A questo scopo ho ritenuto di promuovere un incontro tra restauratori pubblici e privati, archivisti, bibliotecari comprendendo anche tutti coloro che, direttamente o meno, sono interessati alla conservazione dei libri e dei documenti.

L’amico e collega Padre Sisto Giacomini, che ringrazio fin d’ora, ha reso disponibile una sala presso la Certosa di Firenze (via della Certosa 1 - 50124 Firenze) per sabato 16 febbraio: i lavori avranno inizio alle ore 10 e si protrarranno sino alle 13.30, con la possibilità di continuare, ove necessario, anche nel pomeriggio. All’incontro saranno invitati esponenti del mondo politico e dell’amministrazione dei beni culturali; il programma definitivo verrà reso noto al più presto.

Tutti coloro che intendono partecipare all’incontro sono vivamente sollecitati a iscriversi rispondendo al presente comunicato. I colleghi che vogliono contribuire al dibattito sono pregati di inviare un breve riassunto dei temi che gradirebbero trattare (5-10 righe) tenendo presente che gli interventi dovranno essere contenuti in un tempo massimo di 10 minuti.

Ringrazio per la cortese attenzione e auguro a tutti un sereno e fruttuoso 2013.

Cordiali saluti

Carlo Federici



vai alle news